Non c’è niente di più bello che stare in mare aperto su una barca a vela, a godersi sole, mare e relax. Situazione idilliaca a parte quel fastidioso inconveniente noto come rollio in rada.
Risulta quindi fondamentale imparare a gestire e ridurre al minimo questi movimenti che possono causare mal di mare, stanchezza, ansia e difficoltà a dormire.
In questo articolo ti spieghiamo quindi cosa causa il rollio in rada e come affrontarlo al meglio per salvare la tua vacanza!
Cos’è il rollio in rada
Il rollio in rada è un’esperienza abbastanza comune anzi, inevitabile per tutti i mezzi che galleggiano.
Per essere precisi il rollio è l’oscillazione del veicolo causata dai venti, dal moto ondoso, dai movimenti stessi della barca a vela o dagli spostamenti dei carichi a bordo.
Il moto oscillatorio permette alla barca di trovare l’equilibrio sulla superficie dell’acqua ma è anche il fattore che provoca disagi come il mal di mare!
Viene detto rollio quando l’oscillazione si manifesta in maniera trasversale, sussulto se avviene verticalmente e beccheggio quando si sviluppa sull’asse longitudinale.
Quest’ultimo caso avviene la maggior parte delle volte, quando vento e onde provengono dalla stessa direzione ed è sicuramente l’evenienza più semplice da fronteggiare.
Le cause del rollio in rada
Quando onde e vento non arrivano dalla stessa direzione il rollio in rada si può affrontare in diversi modi, ma prima di tutto è fondamentale analizzare le caratteristiche della barca a vela e del moto ondoso.
Per quanto riguarda il mezzo a incidere sul rollio sono aspetti come la forma dello scafo, la zavorra e il dislocamento.
In relazione al moto ondoso invece bisogna tener presente che il rollio avviene quando a prua o a poppa la barca non è allineata con le onde.
Ma cosa scatena le onde?
Le fluttuazioni del mare si manifestano per due motivi principali:
- vento locale (e quindi sono chiamate onde di vento)
- tempeste che sono distanti dal punto dove ci si trova (onda di marea)
Può anche capitare quindi che una barca a vela sia rivolta verso la direzione del vento ma abbia comunque le onde al traverso.
Bisogna anche tener presente il fenomeno della rifrazione, ossia il fatto che le onde possono cambiare direzione quando si avvicinano alla costa: in presenza di frangiflutti il moto ondoso cambia il suo angolo di incidenza.
Questo è un semplice esempio, ma che ci fa capire che occorre valutare anche il modo in cui le onde si infrangono e non solo la loro direzione.
Il caso peggiore?
Si verifica quando il tempo che intercorre tra il manifestarsi di due onde corrisponde esattamente al periodo di rollio della barca a vela, ossia in quanto tempo l’imbarcazione fa un rollio completo: movimento del mezzo e moto ondoso si sincronizzano e l’effetto viene amplificato (fenomeno chiamato risonanza).
Come affrontare il rollio in rada
Vediamo ora le tre soluzioni principali per affrontare il rollio in rada.
La soluzione più semplice e immediata è sicuramente quella di spostarsi in un altro ancoraggio, dove le condizioni sono più favorevoli. In questo caso occorre comunque valutare se il luogo è protetto, se in quel momento c’è vento e se è previsto di lì a poco.
Non sempre però è possibile spostarsi, quindi quando questa opzione non è attuabile cosa si può fare? In questi casi occorre trovare un modo per orientare la prua o la poppa della barca verso il moto ondoso.
La soluzione migliore è utilizzare un’ancora di poppa che permette alla barca a vela di stare ad angolo retto rispetto alle onde. Non sempre è possibile procedere in questo modo, soprattutto quando ci sono altre imbarcazioni e l’ancoraggio è particolarmente affollato.
L’ultima soluzione per contrastare il rollio in rada è usare sistema di smorzamento come uno stabilizzatore giroscopico. Si tratta di una sorta di trottola che “legge” le condizioni del mare e si adatta di conseguenza. Avendo un’alimentazione elettrica occorre prestare attenzione ai consumi.
Ti abbiamo dato tre valide soluzioni per affrontare il rollio in barca a vela, ora non ti resta che organizzare la tua prossima vacanza!
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